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Luci a led contro il Covid? Fantascienza o realtà?

Aggiornamento: 7 dic 2020

Siamo incappati in questo articolo di giornale, fonte “La Repubblica”, firmato Salvatore Giuffrida; vogliamo riportarvelo fedelmente e fare alcune considerazioni:



“L’arma segreta per risolvere il problema Covid alla ripresa delle scuole potrebbe essere una lampadina. Di quelle comuni, al Led, totalmente priva di raggi ultravioletti e capace di emanare una luce bianca naturale e uccidere in pochi minuti qualsiasi batterio e virus, anche il Covid, senza alcun rischio per gli esseri umani. Il progetto, messo a punto da due società italiane e dal dipartimento scientifico del policlinico militare Celio di Roma, potrebbe avere un impatto importante in ogni ambito, ma soprattutto nelle strutture pubbliche molto frequentate e difficilmente sanificabili, come, appunto, le scuole. Nelle scorse settimane il titolare del brevetto, la P&P, ha presentato il progetto al ministero della Sanità per avere il via libera, mentre alcuni licei nel sud Italia hanno già deciso di utilizzare questa tecnologia innovativa senza attendere oltre, seguendo quanto già fatto da India e Russia. Ma come funziona questa tecnologia? In sostanza le frequenze luminose emesse dal Led producono un’azione di sanificazione continua: attraverso le sue onde elettromagnetiche la luce emessa separa in due le molecole dell’acqua presenti nei microrganismi come appunto batteri e virus, creando loro un danno irreversibile e impedendone la riproduzione. Tutto questo avviene anche con il Covid.

La tecnologia del progetto, che si chiama Biovitae, è stata messa a punto da due ricercatori italiani e da due società, la Nextsense e la P&P, ed è stata poi testata dal laboratorio scientifico del policlinico militare Celio, tra i più avanzati in Europa, e da altri laboratori militari europei, in particolare tedeschi e svedesi. Lo scorso ottobre, quando nessuno ancora pensava al Covid, la lampadina Biovitae venne presentata con Aeroporti di Roma e usata in via sperimentale nelle sale dello scalo di Fiumicino per sanificare alcuni spazi dell’aeroporto, dove ancora oggi resistono un centinaio di queste lampadine. Quando il Covid si è preso l’Italia gli scienziati del Celio e insieme agli inventori hanno pensato di esporre alla luce della lampadina anche il virus che era appena stato isolato dalle ricercatrici dello Spallanzani. I risultati dei test sono stati pubblicati a luglio: in base all’esito finale la lampadina elimina il Covid al 99,83%. Tutto testato e provato scientificamente, quasi in sordina, al riparo dagli annunci sui social o dai twitter di Trump. L'ultimo riconoscimento è del 2 luglio: l’Onu ha premiato Biovitae come la miglior innovazione mondiale nel campo sanitario nella lotta contro il Covid. E adesso, di ritorno dalle vacanze e con la riapertura delle scuole ormai imminente, il progetto assume un’importanza quasi inaspettata. “La proposta è di inserirla come un sistema di sanificazione anticovid autorizzato – spiega Mauro Pantaleo presidente della società P&P che detiene il brevetto della lampadina - potrebbe rappresentare un supporto determinante per limitare i rischi di contagio nelle scuole”.”



Questo articolo risale a settembre ed anche noi abbiamo fatto dei blog in cui parlavamo della possibilità che le luci a led ed ultravioletti potessero essere un valido strumento in futuro, per sanificare gli ambienti.

Per ora ciò non è accaduto scientemente, di lampade che distruggono il virus covid-19 purtroppo ancora non ne abbiamo avuto notizie.

L’unica cosa certa è che la sanificazione di ambienti di lavoro, quelli che a nostro parere devono essere bonificati quanto più possibile, viene fatta con l’ozono per lo più (ed anche qui, sicuro è che disintegra i virus ma non sappiamo se è efficace contro il covid-19 al 100%), metodo veloce e pratico.

Alcuni esercizi hanno acquistato dei macchinari che sanificano l’aria, cercando di garantire un ricambio costante.


Ciò che ci sentiamo di consigliare ad oggi nel nostro piccolo è si di usare queste accortezze, ma ancor di più pulire magari la propria postazione di lavoro più volte anche con semplice alcool; arieggiare il proprio ufficio spesso e volentieri, mantenere le distanze il più possibile e far accedere nel proprio esercizio massimo 2 persone alla volta.

Nell’attesa che le lampade a led arrivino a questo traguardo, continuiamo ad usare il buon senso.


Vi aspettiamo per consigliarvi al meglio in Viale Somalia 191 a Roma.


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