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Come illuminare al meglio i cibi in esposizione

La scorsa settimana abbiamo accennato alla giusta illuminazione per i cibi nei supermercati o piccole botteghe, oggi approfondiamo!

Proprio per come avviene con l’altra merce, ancor di più è importante illuminare molto bene ciò che i clienti andranno a mettere sulle loro tavole.



Infatti un bancone di salumi, ad esempio, se ciò non viene fatto a regola d’arte, il rischio è quello di non riuscire ad attrarre in maniera positiva l’attenzione del pubblico.

Ci sono alcune piccole e semplici regole da seguire, ormai quasi tutte basate sulla tecnologia led, che grazie alla versatilità degli emettitori, fa gran parte del lavoro, permettendo così di risparmiare non soltanto sull’energia, ma anche sul numero di tentativi per trovare lo stile più adatto al cibo che proponiamo.


I parametri che bisogna tenere in considerazione sono:

- la resa cromatica

- il colore della luce

- la quantità di luce sui prodotti



Il colore del cibo è importante , perché se ad esempio devo illuminare un banco di carne rossa, di pane e farinacei, ci orienteremo su un tipo di luce calda sui 3000°k e tendente al rosso per la carne, e al giallo puro per il pane.. mentre se dobbiamo illuminare carni bianche o pesce sarà più azzeccata una luce naturale, 4000°k; i prodotti appariranno più freschi, appetibili e belli al colpo d’occhio e invoglieranno all’acquisto.


Stessa cosa vale per le verdure, una luce naturale le risalterà senza snaturare! Questo è lo scopo, far apparire i cibi, ovviamente di per se ottimi, ancora più belli e freschi, evitando che il loro involucro, vaschette, vetro dei banconi e lontananza, abbatta il loro reale valore. La luce a led ci aiuta a proporre il prodotto al meglio, nonostante tutti questi fattori.

Bisognerà puntare a sorgenti con una resa cromatica superiore a 90, come i tubi a led per alimenti che sono progettati per un’illuminazione ottimale, che permette di esaltare le caratteristiche intrinseche del colore e della texture degli alimenti-



Cattivi esempi, invece, sono il rosso acceso o profondo sulla carne o il blu glaciale intenso sul pesce…Falserà il cibo allontanando il cliente che avrà la percezione di un alimento…scaduto…

Dovete anche tenere in considerazione che il cibo nel bancone non è isolato, ma ha superfici di riflessione ed è inserito in un determinato ambiente. Quindi considerate un massimo di resa di 1500-200 lux, non di più.


Evitate anche di sparare la luce direttamente sul cibo, perché l’effetto ottenuto non sarà gradevole; adottate invece una soluzione “diffusa”, puntando delle luci che vengano riflesse dai ripiani dell’espositore e scegliendo sempre emettitori con un buon grado di direzionalità.

Evitate che le luci interagiscano tra loro, altrimenti si rischiano delle aree intermedie in cui la combinazione di colori finirà per cozzare e il risultato sarà…confuso e poco gradevole.

In generale, poi, per ogni tipo di esposizione e non soltanto per il cibo, la luce del bancone deve essere inserita con un gradiente rispetto a quella ambientale.

Quindi, ci deve essere un buon rapporto di intensità tra le due, perché è vero che il cibo deve essere messo in evidenza, ma non deve risultare troppo isolato rispetto al contesto. Infatti, di solito, il cliente preferisce un ambiente più familiare, in particolare quando sta facendo la spesa al supermercato dietro l’angolo o nel negozio di fiducia.


Come sempre, abbiamo soluzioni anche per questa tipologia di esigenze. Abbiamo illuminato supermercati in tempi in cui i tubi al neon la facevano da padrone e per i nostri clienti sostituirli con quelli a led senza dover stravolgere quasi niente del loro impianto, è stata una soluzione più che ottimale. Inoltre siamo in grado di consigliarvi su come illuminare ogni angolo del vostro bancone alimentare.


Fatevi consigliare da veri esperti del LED!




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